• Francia
- 2020 - 86'
Lingua: francese - Sottotitoli: italiani
Anteprima: Italiana

SINOSSI

Mentre la rabbia e il malcontento per l’ingiustizia economica crescono, molte manifestazioni di protesta sono soggette a una repressione sempre più brutale. Partendo da una impressionante raccolta di video amatoriali e di citizen journalist realizzati durante le manifestazioni dei “gilet gialli” in Francia, un gruppo di cittadini di diversa estrazione viene invitato a rivedere e interrogare quelle immagini, a e confrontare le proprie opinioni sull’ordine sociale e la legittimità dell’uso della violenza da parte dello Stato. A vent’anni dal G8 di Genova, e in seguito ai recenti soprusi sui detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, una riflessione lucida e urgente che trova in Italia un’eco particolare, più che mai attuale.

Festival:
  • Toronto
  • New York FF
  • Zurich FF
  • Black Nights Tallin
  • CPH:DOX
  • Sheffield Doc/Fest

Distribuzione italiana: Wanted Cinema


NOTE

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Sito ufficiale


BIOGRAFIA

David Dufresne è un autore e regista di documentari. La sua opera Allo, place Beauvau è stata premiata con il Grand Prix du Jury alle Assises internationales du Journalisme. Nell'ottobre 2019 ha pubblicato Dernière Sommation, il suo primo romanzo. Il suo ultimo film Le Pigalle: une histoire populaire de Paris è stato apprezzato all'unanimità dalla stampa francese. Ha anche vinto il World Press Photo 2011 nella categoria “non-lineare” per Prison Valley. Il suo primo documentario, Quand la France s'embrase, risale al 2007 e trattava delle rivolte contro i nuovi contratti lavorativi per il primo impiego. Ha scritto una dozzina di libri d'inchiesta, tra cui On ne vit qu'une heure, une virée avec Jacques Brel (Le Seuil, 2018) e Tarnac, magasin général (Calmann Lévy, Prix des Assises du Journalisme 2012), salutato come "un piccolo capolavoro" da Le Monde. Nel 2001 ha anche co-scritto Pirates et Flics du net (Le Seuil). Cronista di lunga data per Libération, è tra i fondatori del sito d'inchiesta Mediapart.


DICHIARAZIONE

Questo film vuol essere un dibattito. È ciò che amo di più del cinema: un film è collettivo, si guarda collettivamente, invita alla discussione, e questo è insostituibile. Per le democrazie, è diventata una questione cruciale per la loro stessa sopravvivenza. Ho archiviato e compilato queste immagini delle manifestazioni dei “gilet gialli”, verificandone l'autenticità, senza immaginare di farne un film, ma mantenendomi in contatto con i loro autori. Sono orgoglioso che il 95% dei filmati "grezzi" del film siano stati ottenuti, datati, accreditati e debitamente pagati, a volte a costo di mesi di ricerche. Queste persone hanno testimoniato, senza di loro questo film non sarebbe potuto esistere. Ma la trasposizione che ne abbiamo fatto permette a tutti di rendersi conto che queste immagini valgono molto di più di quanto potrebbe sembrare sullo schermo di un telefono, nell’immediato, tra le chiacchiere. Proiettate su un grande schermo, acquistano la forza di una contro-narrazione, di un cinema diretto, crudo, impegnato, e infine, poste in una prospettiva analitica, assumono un valore immenso rispetto ai video formato francobollo che scorriamo sui nostri cellulari. Se la gente si interessasse maggiormente alla sua forza di polizia, che è una forza pubblica, cioè soggetta al controllo pubblico, allora avremo l'inizio della soluzione. Sotto la pressione popolare, il governo, qualunque esso sia, modificherà la sua dottrina. Quando ci rendiamo conto della durezza della crisi che sta prendendo piede, è evidente che gestirla con la forza non sarà la soluzione. David Dufresne

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