Black Box Diaries
- Shiori Ito
Quando, nel maggio 2017, la ventottenne giornalista Shiori Ito accusa di stupro il più anziano collega e biografo dell’allora Primo Ministro Shinzo Abe, sa di non avere altra scelta, se vuole che il suo caso cambi le antiquate leggi giapponesi sulla violenza sessuale. In una società in cui parlarne apertamente è considerato indecoroso, la sua conferenza stampa scuote l’opinione pubblica. Nel giro di pochi giorni, Shiori si trova al centro del dibattito politico: la destra la considera una minaccia per il governo, la sinistra la acclama come un’eroina. Minacce di morte, cyberbullismo e lettere minatorie trascinano Shiori in una spirale di paura e solitudine. Quando infine si presenta in tribunale, la difesa le scatena contro una guerra senza quartiere. Determinata a dare l’esempio ad altre vittime, Shiori porta avanti il suo caso, pubblica un libro autobiografico di successo, e realizza questo film: diretto da lei stessa con filmati privati della sua terribile esperienza, Black Box Diaries cattura il suo tumultuoso, straziante e infine trionfale viaggio, rivelando il prezzo umano e sociale da pagare quando si subisce l’attacco congiunto di politica, media e social network. Nel ruolo di vittima e allo stesso tempo di reporter che indaga sul proprio caso, Shiori ha combattuto per un epocale cambiamento sociale, e per sopravvivere.
Shiori Ito è una giornalista, scrittrice e documentarista. Si occupa principalmente di questioni di genere e di diritti umani. Ha co-fondato Hanashi Films, una società di produzione con sede a Tokyo e Londra che ha collaborato, tra gli altri, con NHK, BBC e Al Jazeera. Nel 2017 Shiori ha pubblicato il libro autobiografico Black Box, basato sull’esperienza dello stupro che ha subito. Il libro rivela il sessismo nella società e nelle istituzioni giapponesi, ha vinto il premio giornalistico Free Press Association of Japan nel 2018, ed è stato tradotto in diverse lingue. Nel 2020 è stata inserita dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti del mondo. Black Box Diaries è il suo debutto come regista.
Mi chiamo Shiori Ito e sono una giornalista e regista. Nel maggio 2017 ho reso pubblica la notizia di essere stata violentata da Noriyuki Yamaguchi, ex-capo ufficio di Washington di Tokyo Broadcasting System, noto per essere il giornalista più vicino all'allora primo ministro Shinzo Abe. In Giappone, dove parlare di stupro rimane un tabù, solo il 4% delle vittime denuncia i casi alla polizia. Sia le vittime che le persone a loro vicine possono essere stigmatizzate e persino ostracizzate dalla società. La mia famiglia era contraria alla mia scelta. L'investigatore che pronto ad arrestare Yamaguchi all'aeroporto di Narita al ritorno dagli Stati Uniti, prima di ricevere una chiamata “dall'alto” all'ultimo minuto, mi avvertì che stavo gettando alle ortiche la mia carriera giornalistica, appena iniziata. Tuttavia, sentivo il desiderio e il dovere di far conoscere la verità, per cambiare la società giapponese ed evitare che quello che era successo a me accadesse ad altre donne.
Mi sono spinta al limite nelle riprese di questo documentario. Quando sono tornata nell'hotel dove sono stata violentata, ho sentito che forse era troppo. Ma allo stesso tempo, il mio desiderio di cambiamento e di raccontare questa storia mi ha tenuto in vita. Quattro anni dopo aver vinto la causa civile, ho potuto guardare con maggiore obiettività le scene in cui sono più fragile, i momenti passeggeri di gioia e normalità, e anche l'assurda comicità delle mie tecniche da investigatore alle prime armi, e riuscire a immaginare di unirle in un film.
Una scatola nera è un sistema il cui funzionamento interno è nascosto o non facilmente comprensibile. Il Giappone è una terra di scatole nere e ho imparato cosa succede in questa società quando si inizia ad aprirle. Il nostro documentario non riguarda solo la ricerca di giustizia contro il mio colpevole o la politica. È soprattutto la storia dell'esperienza di una donna: la mia scatola nera, aperta a tutti. Shiori Ito