- 2013
- 84'
Lingua: Inglese, hindi, manipuri e xhosa
- Sottotitoli: Italiani
Anteprima: Italiana
SINOSSI
Un’intricata vicenda di medicina, monopolio e accanimento in nome del profitto, nel racconto di come le multinazionali farmaceutiche e i governi occidentali hanno impedito l’accesso ai medicinali contro l’AIDS nel sud del mondo, causando più di dieci milioni di morti evitabili, e del composito gruppo di persone che decisero di passare al contrattacco. Girato in quattro continenti con testimonianze di personalità e coraggiosi attivisti, Fire in the Blood è la storia di una straordinaria alleanza formata per fermare il “crimine del secolo” e salvare milioni di vite. Ma alle vittorie passate sono seguite reazioni e battute d’arresto di cui la pubblica opinione è rimasta all’oscuro: la battaglia per l’accesso globale ai medicinali salvavita è ancora agli inizi.
Festival:
- Sundance
- Doc/Fest Sheffield
- Mumbai Film Festival
- Festival do Rio
- Thessaloniki
- Zurich
- CPH:DOX
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DICHIARAZIONE
«Parecchi anni fa mi capitò di conoscere due delle persone che sono diventate poi protagoniste del mio documentario, e poco dopo ho iniziato a informarmi sul “business malato” della medicina. Più leggevo, vedevo e ascoltavo, più mi convincevo che era necessario realizzare questo film, e farlo prima che la storia che volevo raccontare venisse dimenticata. È stata l'inconcepibile carneficina causata dall'AIDS, soprattutto nell'Africa sub-sahariana, che ha reso urgente la questione fondamentale dell'accesso ai farmaci. Per molti anni in seguito al momento epocale in cui la terapia anti-retrovirale (ARV) ha trasformato, nei paesi ricchi, l'HIV/AIDS da una condanna a morte a una condizione cronica ampiamente gestibile, nei paesi in via di sviluppo milioni di persone hanno continuato ad agonizzare e morire nel silenzio, condannate da alcune delle più profittevoli e importanti società farmaceutiche mondiali, detentrici dei brevetti dei medicinali, con la collaborazione dei governi occidentali. Insieme all'intenso disgusto, sola reazione razionale di fronte a tanto cinismo, emersero la profonda ammirazione e rispetto per i pochi indomabili individui che hanno rifiutato di accettare quello che virtualmente tutti al tempo consideravano uno spiacevole ma inevitabile stato di cose, i cui infaticabili sforzi e ostinata determinazione hanno infine permesso che milioni di vite venissero salvate, non solo in Africa, dall'introduzione di farmaci generici e abbordabili contro l'AIDS. Credo sia stato questo ad affascinarmi della vicenda: che qualcosa di profondamente oscuro e inumano abbia potuto generare per reazione una scintilla, che anche solo una o due piccole, sconosciute e isolate persone abbiano potuto sfidare i più imponenti, potenti e spietati degli avversari, e riuscire a cambiare il mondo».
Dylan Mohan Gray
IMMAGINI
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