- 2021
- 76'
Lingua: Russo
- Sottotitoli: Italiani
SINOSSI
Durante l’estate 2019 Mosca è teatro di proteste senza precedenti contro il governo di Putin. Tremila persone vengono arrestate, tra queste il giovane ma già popolare attivista Konstantin Kotov. La sua avvocata Maria Eismont si rende subito conto che si tratta di accuse puramente strumentali, per spaventare e dare l’esempio a tanti altri giovani politicamente impegnati. Nonostante gli sforzi di Maria, l’attenzione dell’opinione pubblica e l’evidente ingiustizia, il tribunale condanna Kotov a quattro anni di carcere. Prima, durante e dopo il processo, seguiamo il lavoro e gli sforzi di Maria, scoprendo lo spietato funzionamento del sistema giudiziario russo, e il clima di repressione imposto a chiunque si azzardi ad alzare la voce contro Putin.
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BIOGRAFIA
Nina Guseva è nata a Mosca nel 1988. Si è diplomata come attrice alla Scuola del Teatro d'Arte di Mosca nel 2011, è entrata a far parte della compagnia della stessa istituzione, e da allora recita in produzioni teatrali e cinematografiche. Nel 2018 è stata ammessa alla Scuola di cinema documentario di Marina Razbezhkina. Nina ha realizzato il suo primo documentario Rosa nel 2019. The Case è il suo primo lungometraggio, presentato in anteprima al festival IDFA di Amsterdam nel 2021.
DICHIARAZIONE
Conoscevo Maria Eismont solo come giornalista, per un suo approfondito reportage sulle torture nelle carceri russe. In seguito, seguendola su Facebook, ho scoperto che aveva iniziato a lavorare anche come avvocato. Le ho chiesto se potevo seguirla con la telecamera, e lei ha accettato, ma avvertendomi che non sarebbe successo nulla di interessante. Poco dopo invece, nell’estate 2019, sono iniziate le proteste antigovernative che hanno visto molti manifestanti arrestati e detenuti, il noto attivista Konstantin Kotov era tra questi. A quel punto la decisione di seguire il suo calvario giudiziario attraverso l'esperienza di Maria come avvocato è stata naturale. La sua personalità e carisma hanno permesso che il caso ottenesse la copertura mediatica che meritava, e questo per me, come regista, ha significato più impegno ma anche più sorprese durante le riprese: il processo a Kotov è finito al centro dell’attenzione, e insieme alla curiosità sembrava crescere anche l’entusiasmo. Finché l’introduzione dell'articolo 212.1 del codice penale, che ha giustificato la condanna di Kotov, in contraddizione con la costituzione russa, ha reso evidente lo scopo di sopprimere e soffocare qualsiasi attivismo civile. Oggi Maria continua a esercitare la professione di avvocato, rappresentando molti oppositori del governo accusati in base ai nuovi articoli di legge sulle "falsità sulle forze armate russe e discredito del governo", escogitati espressamente per colpire chi manifesta e si esprime contro l'aggressione russa in Ucraina.
Nina Guseva
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